Personalmente l’idea del Safari non mi ha mai entusiasmato particolarmente, sì doveva essere una bella esperienza ma non di quelle che sognavo di fare. E invece, mi sono dovuta ricredere per la seconda volta durante questo viaggio. Mentre guardavo il panorama mozzafiato dalla mia Jeep mi sono trovata a pensare: “perché cavolo non l’ho fatto prima?”.
Durante il Safari davvero comprendi il significato di mal d’Africa. Nonostante non fosse il mio primo viaggio in questo continente, per la prima volta l’Africa mi è entrata dentro. In più di un momento mi sono trovata a osservare meravigliata la natura e gli animali con gli occhi lucidi e la pelle d’oca, solo vivendolo capirete cosa intendo. E’ inspiegabile la meraviglia di questo luogo.
Per cui, se capitate in Africa, non tornate a casa senza aver fatto un Safari.
Parco Nazionale dello Tsavo Est
L’ideale per l’approccio al safari o per chi vuole dedicare più tempo alla vacanza sulla spiaggia è il safari di due giorni e una notte nel Parco Nazionale dello Tsavo Est ad ai suoi magnifici scenari di terra rossa, a sole due ore di Jeep da Watamu, è facilmente raggiungibile e perfetto per chi, come noi, aveva solo 8 giorni a disposizione in Kenya.
Con una superficie complessiva di 21.812 km², lo Tsavo è il più grande parco naturale del paese ed è esteso quanto l’Umbria e le Marche. Famoso per gli immensi branchi di elefanti, per i grandi felini e per la grande varietà di gazzelle ed antilopi. Il parco prende il nome dal fiume Tsavo, che lo attraversa.
Fu aperto nell'aprile del 1948 e venne suddiviso in parco nazionale dello Tsavo orientale (Tsavo East National Park) e parco nazionale dello Tsavo occidentale (Tsavo West National Park). I due parchi sono divisi dalla strada che va da Nairobi a Mombasa e dalla ferrovia.
La presenza degli animali è abbondante in tutto il territorio, per tutto l’arco dell’anno. I periodi migliori sono però quelli da giugno a ottobre e i mesi di gennaio/febbraio. Ci sono oltre 600 specie di volatili e 60 specie di mammiferi. Nonostante il divieto assoluto di caccia, il bracconaggio ha continuato a imperversare fin verso gli anni ’80. Gli elefanti sono stati decimati in quantità, in nome del commercio dell’avorio e così pure i rinoceronti, vittime del bracconaggio più sfrenato e irriducibile. Oggi, nella zona centrale del parco, c’è un’area recintata dove sono stati condotti i rinoceronti neri per meglio proteggerli e dove si spera possano ricostruire una comunità più numerosa.
Nei safari in Africa, l'espressione inglese Big Five (i "grossi cinque") si riferisce ai cinque grandi animali della savana; l'espressione ebbe origine nella cultura del safari inteso come battuta di caccia e si riferiva ai cinque animali più pericolosi da cacciare e, di conseguenza, ai cinque trofei più ambiti dai cacciatori (Big Five Game).
L'espressione sembrerebbe essere stata introdotta in Sudafrica, ma è diffusa in tutta l'Africa dei parchi (Tanzania, Kenya, Botswana, Zimbabwe, ecc.).
I cinque animali a cui si riferisce, sia nel contesto dei safari fotografici che di quelli di caccia grossa, sono:
· elefante;
· leone;
· leopardo;
· rinoceronte;
· bufalo.
I safari si effettuano con mezzi sicuri (jeep o pulmini) condotti da autisti/guide in grado di trovare gli scenari migliori di vita selvaggia. Una delle regole da rispettare è quella del divieto assoluto di abbandonare la pista; gli animali sono ovunque e possono essere un pericolo per noi, come noi possiamo esserlo per loro nel momento in cui li spaventiamo. La presenza delle guide è rassicurante, data la loro competenza.
Safari Checklist: cosa portare per un Safari in Africa
Passaporto o una copia del passaporto - può essere richiesto dalle guardie all’ingresso dei vari parchi;
Occhiali da sole;
Cappello - meglio quelli classici da Safari con il laccio al collo: è molto facile che vi voli via altrimenti (lo dico per esperienza);
Binocolo: il binocolo è fondamentale, conviene sempre portarsene uno da casa, non importa che sia particolarmente potente;
Burro cacao: in jeep, soprattutto quando si sta in piedi per avvistare gli animali al di fuori del tetto rialzabile, c’è tantissimo vento caldo che insieme alla polvere vi seccherà da morire le labbra. Lo Stick labbra SUN di Connettivina secondo me è il migliore in circolazione e perfetto per il Safari: oltre a idratare e riparare le labbra ha anche la protezione SPF30;
Repellente per insetti - è fondamentale che contenga l’insetto-repellente DEET in una concentrazione almeno al 50%: io di solito utilizzo il Jungle Formula Molto Forte Spray, consigliato in aree ad alto rischio di malaria e di altre malattie trasmesse da insetti;
Abiti preferibilmente di colori mimetizzabili, tipo il cachi, verde scuro, panna;
Una felpa/giacca per la sera.
Mi raccomando, per in qualunque paese extra-UE, ma a maggior ragione in Africa, sempre meglio stipulare un’assicurazione sanitaria che copra spese mediche ed un eventuale rimpatrio aereo sanitario.
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Il nostro Safari
Safari vuol dire viaggio nella lingua swahili e di un vero viaggio alla scoperta dell’Africa si è trattato.
Organizzazione
Noi abbiamo prenotato il Safari tramite Gledis, la ragazza che lavora all’ufficio escursioni del nostro resort, il Jacaranda Beach.
Abbiamo scelto un’opzione un po' più esclusiva da quella standard generalmente proposta sia dal resort che dall’agenzia viaggi in Italia, con alloggio all’Ashnil Aruba ****, un Luxury Safari Lodge al centro del parco per 280eur a testa.
Servizi inclusi: la Jeep (per sei clienti, noi eravamo insieme a due coppie italiane), pranzo e cena al Lodge il primo giorno, colazione e pranzo del secondo giorno (il pranzo in un campo appena fuori il parco per usufruire a pieno della mattinata all'insegna dell'esplorazione).
Il Jacaranda per questo Safari si appoggia a Malik Safari, un ragazzo espertissimo che era in tour insieme a noi ma in un’altra Jeep, si è occupato di ogni cosa nel migliore modo, nulla è lascito al caso. Per cui se volete fare quest’esperienza rivolgetevi a lui, super consigliato.
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SafariBookings copre Safari su tutto il territorio Africano, ma in questo caso ti basterà accedere direttamente alla sezione Safari nello Tsavo Est per limitare direttamente le scelte al Parco Nazionale dello Tsavo Est!
Primo Giorno
Sveglia presto la mattina, per partire alle 8:00 dal Jacaranda a bordo di una Jeep per raggiungere il parco prima di pranzo.
Durante il tragitto ci siamo fermati in un mini-market per acquistare biscotti e farina che abbiamo lasciato ad una scuola lungo la strada. Per chi non è mai stato in Africa, toccare con mano la povertà di questi luoghi è un’esperienza che lascia il segno. Quest’anno purtroppo, presa da altre cose, non ho portato nulla dall’Italia, ma di solito conservo un po’ di spazio in valigia con vestiti ormai piccoli e che non uso più, quaderni e matite da lasciare nelle scuole e nei villaggi. Non è molto, ma sicuramente è qualcosa, e le persone ve ne saranno estremamente grate.
Abbiamo raggiunto il Parco Nazionale dello Tsavo Est circa verso le 12:00, il biglietto d’ingresso era compreso nel prezzo, quindi dopo il controllo dei documenti (non dimenticate di portare il passaporto, come è quasi successo a noi) siamo entrati a bordo della Jeep guidata da Juma, la nostra guida-autista, da noi soprannominato Polipoli (da Pole pole, che in Swhaili significa lento lento).
Sia noi che le due coppie in viaggio con noi eravamo un po' in ansia perché tutte le persone nel nostro resort che avevano fatto il Safari in quei giorni erano rientrati senza aver visto tutti i Big Five.
In realtà il nostro Safari è partito alla grande con l’avvistamento di un leone maschio solitario che abbiamo raggiunto facendo un fuori strada (vietato dal regolamento del Safari, ma che per leoni e leopardi le guide fanno) e di due leopardi che si nascondevano nei cespugli e che siamo riusciti a vedere un po' in lontananza perché più schivi e impauriti del leone.
Il Safari consiste nello specifico nel girare per le strade sterrate tipicamente rosse e già battuta alla ricerca degli animali; le guide in macchina hanno delle radio particolari con cui comunicano fra di loro segnalandosi i branchi avvistati.
Spingendoci verso il centro del parco per raggiungere il nostro Lodge abbiamo forato una ruota, in mezzo al nulla e sotto il sole cocente delle 14:00 di pomeriggio, ma Polipoli, raggiunto da Malik hanno sostituito la ruota nel giro di 20 minuti e siamo ripartiti all’insegna del nostro campo, che abbiamo raggiunto circa alle 14:.30, dove abbiamo potuto pranzare nell’area ristoro splendidamente allestita in un gazebo di legno. Qui abbiamo gustato un’ottimo pranzo con piatti tipici Kenioti ma anche qualche assaggio di cucina italiana. Anche qui non ci siamo fatte scrupoli nell’abbuffarci di verdure e frutta fresca senza timore, sono attentissimi a rendere tutto il cibo a prova degli intestini europei più delicati.
Il lodge è recintato da filo di ferro elettrificato che tiene lontani gli animali, soprattutto di notte, quindi è estremamente sicuro. Gli edifici sono in muratura e dispongono di tutti i comfort, da una splendida piscina con una vista mozzafiato sulla savana, a una boutique e una lavanderia.
Dopo pranzo ci siamo sistemate nel nostro bungalow e ci siamo date una rinfrescata e cambiate i vestiti. Nel parco fa caldissimo, le nuvole sono un raro miraggio, e nonostante si viaggi sulla Jeep, il tetto viene aperto e si rischia comunque l’insolazione, quindi consiglio un cappellino. Ci avevano consigliato di indossare pantaloni lunghi e maglietta a maniche corte, ma in realtà non si può scendere dalla Jeep quindi anche un pantaloncino corto vi permetterà di stare tranquilli e freschi. Per il game drive del pomeriggio ho preso su una camicia di lino a maniche lunghe bianca, che mi ha consentito di non sentire freddo nelle ore vicine al tramonto quando cala il sole e la temperatura si abbassa leggermente.
Il game drive del pomeriggio è iniziato alle 15:30 ed è durato fino alle 19:00, orario in cui cala il sole ed è obbligatorio rientrare nei campi, in quanto con il buio molti animali escono dalle tane e diventa pericoloso girare per il parco.
Noi fortunatamente avevamo scelto l’opzione con il campo all’interno del parco, guadagnando così qualche ora in più d’esplorazione: molti lodge si trovano all’esterno, implicando un rientro anticipato e molto tempo perso nel transfer.
Mentre rientravamo al lodge abbiamo avuto la fortuna di avvistare un leone e una leonessa sul ciglio della strada, che si sono lasciati avvicinare e fotografare senza scappare. Un’esperienza unica, davvero.
Rientrati, ci siamo concesse una bella doccia rigenerante e siamo andate a cena. Unica nota negativa della serata: gli insetti. Così immersi nella natura è impossibile tenerli lontani, e appena cala il sole la zona si riempie di cavallette, grilli e altre bestioline belle grandicelle che regalano un’esperienza non troppo divertente. Per questo motivo abbiamo cenato un po' velocemente, usufruito del wifi gratuito e siamo scappate in camera al sicuro. Nelle camere non ci sono insetti, e il personale del lodge provvede a chiudere la zona letto di ogni stanza con le zanzariere nel pomeriggio, quindi abbiamo dormito tranquille.
Secondo Giorno
La mattina di nuovo sveglia presto, alle 5:00, una rapida colazione e siamo ripartite per il terzo game drive alle 6:00. La levataccia vale davvero la pena, in quanto la mattina, essendo più fresco si vedono molti più animali. Noi abbiamo avuto di nuovo tanta fortuna avvistando una famiglia di leoni con tanto di cuccioli, e una mamma leopardo con il cucciolino, che non si vedevano da quasi 5 anni.
Noi siamo riusciti a vedere i Big Five: leoni, leopardi, elefanti e bufali, il rinoceronte è ormai estinto a causa dei bracconieri ed è avvistabile solo in una zona protetta e recintata.
Inoltre abbiamo visto gli struzzi, gli ippopotami, i coccodrilli, le antilopi, le giraffe, le zebre, le antilopi d’acqua, le iene, gli sciacalli, i tucani, le gazzelle, le aquile reali e le suricate. Non ci siamo potute davvero lamentare. E’ stato magico ed emozionante. Ma al di lè degli animali, credetemi, il Safari vale la pena farlo anche se non si avvistano molti animali, lo spettacolo che offre la natura è mozzafiato: il paesaggio è molto vario, dalle oasi intorno ai laghetti e al fiume, ricche di verde, alla savana, più arida e secca. Toccherete con mano i luoghi del Re Leoni e vi entreranno dentro.
Al termine del game drive siamo usciti dal parco e abbiamo pranzato in un campo tendato all’esterno del campo, prima di dirigerci di nuovo verso il resort.
Che dire? Un'esperienza magica, difficilmente descrivibile a parole, ma spero comunque di avervi trasmesso un pò delle emozioni vissute in questi due giorni. Sicuramente una delle cose da fare: solo quando la vivrete riuscirete a capire la magnificenza di questi luoghi e ve ne innamorerete.
Connessione internet durante un Safari in Kenya
A differenza di quando alloggi in un villaggio, in mezzo ai Parchi non c'è il wifi per cui, se hai piacere di restare connesso e avere traffico dati, ti consiglio di pensare di fare una pratica eSIM. E' l'opzione più comoda, veloce e sicura: niente più code in aeroporto per fare una SIM locale, niente più truffe da chi vende SIM false e connessione sempre presente. Per cui, dopo aver verificato se il tuo cellulare ne supporta l’utilizzo, non ti resta che trovare un buon piano.
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Mal d'Africa
Se ne sente tanto parlare, cos'è il Mal d’Africa? L'unica malattia da cui è impossibile guarire, vera e propria nostalgia, sperimentale a livello di anima prima ancora che nella mente. Mal d'Africa è il respiro che senti mancare all'improvviso e quella struggente malinconia che ti coglie. Non esiste una definizione precisa, proprio perché i sentimenti che suscitano questi luoghi sono talmente soggettivi e individuali, così intimi che si può solo pensare di viverli e di conseguenza cercare di spiegare, con evidenti scarsi risultati. La scoperta di un profondo senso di attaccamento, appartenenza e ritorno alle origini, un richiamo forte verso la terra africana, la sua gente, i suoi colori. Uno stato d’animo per cui in quelle terre – anche se così remote e diverse da quelle a cui siamo abituati – ci sentiamo a casa, nel posto giusto e finalmente in pace con noi stessi.
Safari njema - buon viaggio in Swahili
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