
Da anni desideravo visitare i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, non lontano da Cracovia. In tanti, quando condividevo questo desiderio, mi hanno guardato come se fossi una folle per voler vedere con i miei occhi un luogo dove sono state consumate tra le peggiori atrocità commesse nella storia dell’umanità, eppure sono sempre stata fermamente convinta di questa mia necessità.
Come disse Primo Levi in uno dei suoi più famosi passi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Nonostante io fossi estremamente decisa, non ti nego che alla vigilia della mia visita ai campi ero molto agitata - non ho praticamente dormito - nel timore di non reggere emotivamente… alla fine posso dire che è stata un’esperienza estremamente intensa, toccante e complessa, ma sicuramente una delle migliori decisioni della mia vita. Per questo, non posso che consigliarti di fare quest’esperienza almeno una volta nella vita, per onorare la memoria di tutte le vittime della Shoah, e imperdire che una simile sofferenza si ripeta: ora che i testimoni oculari del genocidio stanno scomparendo, è fondamentale che la memoria venga preservata.

Se non sei nuovo su questi schermi, avrai già dato un’occhiata agli altri articoli inerenti a questo breve viaggetto in Polonia e saprai che il tutto è stato organizzato con l’obiettivo di visitare i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, non lontano da Cracovia, solitamente la base migliore per raggiungerli.
Per una questione logistica, ci siamo trovati a volare dall’Italia su Varsavia, dove abbiamo trascorso i primi due giorni, e poi con un treno intercity ci siamo spostati a Cracovia. Da qui, abbiamo raggiunto i campi e ci siamo fermati il giorno successivo prima di ripartire per l’Italia.
Puoi recuperare gli articoli precedenti qui sotto:
LEGGI ANCHE: Cosa vedere e cosa fare a Cracovia, fra la sua Città Vecchia e incantevoli gite fuori porta
Ora, vediamo insieme di approfondire un po’ di più questa esperienza partendo da un breve accenno alla storia, per poi parlare delle questioni logistiche-organizzative.
I Campi di Concentramento di Auschwitz -Birkenau

Quando si parla dei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau si fa riferimento principalmente a due campi distanti 3 km l’uno dall’altro:
– Auschwitz I, costruito a metà del 1940
– Auschwitz II-Birkenau, costruito nel 1941
Esiste poi un terzo campo - Auschwitz III-Monowitz - distante 6 km, inizialmente sussidiario, ma che divenne indipendente nel ’44 e che non è visitabile.
In totale, però, i tedeschi realizzarono ben 6 campi in Polonia: Chelmo, Belzec, Sobibor, Treblinka, Auschwitz-Birkenau e Majdanek - gli ultimi due adibiti a campo di lavoro, di concentramento e di sterminio.
Perdonami il piccolo approfondimento ora, ma penso sia doveroso riprendere velocemente la storia.

I campi di concentramento vennero creati inizialmente in Germania a partire dal 1933 come luoghi di prigionia per gli avversari politici del regime nazista, persone ritenute “elementi non assimilabili” ed Ebrei. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i Tedeschi cominciarono a costruire campi di concentramento anche nei territori occupati, come la Polonia e il campo di sterminio di Auschwitz é diventatoa liello mondiale il simbolo dell’Olocausto.
Venne creato dai Tedeschi nel 1940, nei pressi Oświęcim, cittá polacca facente allora parte del Terzo Reich: il nome della cittá venne cambiato in Auschwitz, da cui il campo di concentramento “Konzentrationslager Auschwitz”.
Negli anni 1942-1944 sorsero 47 campi sussidiari e comandi esterni del KL Auschwitz, grazie al lavoro forzato dei prigionieri.
Il campo fu costruito a causa dell’aumento del numero di polacchi arrestati dalla polizia tedesca e inizialmente doveva trattarsi solo di un altro campi di concentramento ma dal 1942 assunse anche un secondo utilizzo, quello di principale centro di sterminio di massa degli Ebrei, uccisi a causa solo della loro origine, indipendentemente da etá, sesso, professione, cittadinanza o opinioni politiche. Dopo essere stati selezionati dai i medici delle SS, gli inabili al lavoro (malati, anziani, donne incinta, bambini) venivano trucidata nelle camere a gas; queste persone non venivano inserite nell’elenco del campo, e non venivano quindi registrate e marchiate con un numero.

Verso la fine del 1944, dovendo fare i conti con l’avanzata dell’Armata Rossa, le autorità del Campo cercarono di cancellare le prove dei loro crimini distruggendo documenti, smantellando edifici, incendiati e facendo esplodere altri. I prigionieri in grado di camminare vennero fatti evacuare a marce forzate nei giorni dal 17 al 21 Gennaio 1945 verso l’interno del Terzo Reich, nel momento che i soldati sovietici si trovavano a soli 60 km di distanza dal Campo, impegnati nella liberazione di Cracovia. Circa 7 mila prigionieri abbandonati nel Campo dai Tedeschi, vennero liberati dai soldati dell’Armata Rossa il giorno 27 Gennaio 1945.
Visitare i Campi di Concentramento di Auschwitz-Birkenau

Visitare i Campi di Concentramento di Auschwitz-Birkenau oggigiorno significa visitare il museo che sorse a Luglio 1947 sui terreni dei Campi Auschwitz I e II-Birkenau. Dal 1979, questi terreni sono anche inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Auschwitz è letteralmente un museo a cielo aperto: varcare la scritta “arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi), significa entrare e ripercorrere gli stessi luoghi dove centinaia di migliaia di persone sono stata torturate e uccise, tra quelle casette in mattoncini rossi - i cosiddetti blocchi - all’interno dei campi delimitati da filo spinato elettrificato.
Coloro che scendevano sul binario morto di Birkenau, infatti, venivano privati dei propri effetti personali e subito separati in due gruppi: gli abili al lavoro (solo circa un 25%) - che comunque in media resistevano non più di due mesi a causa delle condizioni disumane che vigevano nei campi - e coloro che sarebbe finito direttamente nelle camere a gas e nei forni crematori. Ad Auschwitz non finivano solo ebrei, ma anche sinti, omosessuali, testimoni di Geova, prigionieri di guerra e detenuti comuni.
Il museo si compone di più parti:
la mostra generale (nel terreno dell’ex-campo di KL Auschwitz I), allestita negli edifici una volta adibiti a blocchi delle prigioni e che descrive le due funzioni principali dei Auschwitz in quanto campo di concentramento per prigionieri di diverse nazionalitá e maggior centro di sterminio di massa degli Ebrei europei;
il campo di concentramento, con un’esposizione sulle condizioni di vita dei prigionieri che morirono ad Auschwitz a causa del lavoro sovrumano, della fame, delle malattie e degli esperimenti, oltre alle esecuzioni, le torture e le punizioni. Qui si trovano anche fotografie dei prigionieri, documenti e anche opere d’arte rappresentanti la vita nel Campo, mentre nel blocco del carcere sono conservate le sale originarie e le celle in cui venivano rinchiusi i prigionieri e le persone provenienti dal di fuori del Campo arrestate per aver cercato di portare aiuto agli internati. Su alcune parti dei muri, delle porte e dei parapetti sono visibili i disegni e le scritte dei tempi del Campo.
il centro dello sterminio di massa, con un’esposizione che illustra il processo di sterminio, dal momento della deportazione degli Ebrei sulla banchina ferroviaria del Campo, compresa la selezione effettuata dai medici delle SS, fino alla morte nelle camere a gas. Qui potrai vedere anche quasi due tonnellate di capelli tagliati alle vittime e un’infinità di oggetti originali confiscati ai deportati che vennero ritrovati dopo la liberazione, come gli scialli da preghiera, gli occhiali, le valige con i nomi e gli indirizzi delle vittime, le scarpe, le protesi, i vestiti dei bambini, le scodelle e simili. Tenendo conto che si tratta solo di una minima parte delle proprietá confiscate agli Ebrei che le autoritá tedesche del Campo non riuscirono ad inviare nel cuore del Terzo Reich o a distruggere prima della evacuazione di Auschwitz, la quantità realtà fa davvero accapponare la pelle.Qui sono conservate anche centinaia di scatole di latta che contenevano Zyklon B, il prodotto utilizzato per lo sterminio di migliaia di persone al giorno: introdotti da botole poste sul tetto delle camere a gas, i granuli diventavano gas letale a contatto con l’aria e la morte sopraggiungeva in pochi minuti.
il memoriale di Birkenau: l’unica esposizione esistente sul terreno di Birkenau è stata inaugurata nel 2001 e si trova nell’edificio della cosiddetta Sauna, all’interno del quale, durante la Guerra, veniva effettuata la registrazione e la disinfezione dei nuovi prigionieri arrivati al Campo. Qui si trova anche il monumento in memoria delle vittime del campo e nel 2005 venne aggiunta la commemorazione di due luoghi tragici: il terreno dove si trovava la prima camera a gas (chiamata la Casetta Rossa) e il binario morto della ferrovia posto tra i campi di Auschwitz e Birkenau (la cosiddetta Judenrampe), e su cui gli Ebrei appena giunti venivano sottoposti alla selezione da parte dei medici delle SS.
Questo è un po’ un riassunto di quello che troverete visitando i campi di concentramento di Auschwitz; tieni conto che, per quanto io possa provare a raccontartelo a parole e condividendo alcune delle fotografie che ho scattatato, è praticamente impossibile riuscire a trasmettere la solitudine, la disperazione e il dolore che aleggia nell’aria di questi luoghi. Solo toccando con mano è possibile sperimentare a pieno queste sensazioni camminando sugli stessi passi di tutti quegli innocenti che hanno ingiustamente perso la vita durante l’Olocausto.
Ma ora qualche info più pratica per permetterti di organizzare al meglio la tua visita.
Organizzare una visita ai Campi di Concentramento di Auschwitz - Birkenau
Visite guidate e prezzi

Trattandosi di un sito di memoria, l’ingresso è gratuito per i visitatori individuali che scelgono di farlo senza la guida, mentre è obbligatorio il pagamento di un biglietto di ingresso in caso di visita guidata (che io ti consiglio caldamente per comprendere a pieno il luogo e gli eventi) o di affitto di audio-guida obbligatorio per i gruppi di oltre 10 persone.
Ricorda che in caso di accesso senza guida il biglietto è gratuito ma è comunque necessario prenotare l’ingresso sul sito ufficiale visit.auschwitz.org
Noi abbiamo optato per il tour guidato in lingua in italiano che è disponibile ogni giorno, con una frequenza che varia in base al periodo: sul sito ci sono tutti gli slot orari e le relative lingue per cui è molto semplice scegliere.
La nostra guida si chiamava Rafal e ci ha accompagnati in questo tour con una professionalità, un tatto e una preparazione unici nel suo genere: senza di lui quest’esperienza non sarebbe stata la stessa, per cui ti consiglio davvero caldamente il tour guidato.

La visita guidata si svolge in piccoli gruppi accompagnati da una guida esperta che, per non alzare la voce e rispettare il luogo, parla attraverso un microfono che trasmette a delle piccole audio-guide che ti verranno consegnate all’ingresso.
Proprio per il ristretto numero di componenti per ogni gruppo ti consiglio di prenotare in anticipo, solitamente almeno 1 mese.
La visita guidata dura circa 3 ore e mezza ed include Auschwitz I e Auschwitz II - Birkenau, con uno spostamento in navetta gratuita tra i due siti.
Prenotando online sul sito ufficiale, la visita guidata ai Campi di Concentramento di Auschwitz - Birkenau costa 110 zł (circa 25€) a persona.
Orari e giorni d’apertura
Il Museo è aperto tutti i giorni della settimana con il seguente orario:
dalle 8:00 alle 15:00 da Dicembre a Febbraio;
dalle 8:00 alle 16:00 a Marzo e a Novembre;
dalle 8:00 alle 17:00 ad Aprile e ad Ottobre;
dalle 8:00 alle 18:00 a Maggio e a Settembre;
dalle 8:00 alle 19:00 da Giugno ad Agosto.
Il 1 Gennaio, il 25 Dicembre e la Domenica della Pasqua cristiana il Museo rimane chiuso.
Info utili per la tua visita ad Auschwitz
All’interno del sito non è possibile portare zaino con dimensioni oltre i 30x20x10 cm; in caso di necessità ci sono dei lockers a pagamento presso la reception del Museo in cui è possibile lasciare il proprio zaino;
In caso tu abbia optato per una visita guidata, è necessario presentarsi 30 minuti prima dell’inizio del tour in modo da avere il tempo necessario per i controlli di sicurezza;
Si possono fare foto e girare filmati senza flash ovunque, tranne che nella sala con i capelli delle vittime (blocco n. 4) e nei sotterranei del blocco n. 11.
Come arrivare ad Auschwitz
Arrivare ad Auschwitz da Cracovia è piuttosto semplice, ci sono varie possibilità fra cui scegliere, nonostante non sia semplicissimo organizzare la cosa essendo tutto spesso in polacco.
Per questo motivo, io ho optato per un shuttle bus di Musement al costo di 9,45€ a tratta a testa, con partenza dal piano sotterraneo Stand D10 or D9 della stazione autobus di Cracovia (Bosacka 18). Il tragitto dura circa 1 ora e mezza.
In alternativa potete optare per la combinazione treno + autobus: i treni da Cracovia partono ogni giorno dalla stazione di Kraków Główny ogni 1-2 ore con un costo che varia 9-25 zł a seconda della tariffa. La fermata a cui scendere è quella di Oświęcim, a circa 2 Km di distanza dal sito di Auschwitz: per raggiungerlo si prende l’autobus locale in direzione Muzeum (30 minuti di corsa).
Visitare Auschwitz con un’escursione organizzata by Civitatis
Se preferisci una soluzione più rapida e agile evitando di dover prenotare i biglietti per la visita al sito e senza doverti occupare dei trasporti, allora l’Escursione ad Auschwitz-Birkenau di Civitatis è quello che fa per te: al prezzo di 44,70€ a testa, include sia il trasporto a/r per i campi di concentramento e il tour guidato in italiano.

Bene, penso di averti dato tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio questa toccante visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in Polonia.
Per qualsiasi dubbio o informazione extra, non esitare a contattarmi e ricordarti di lasciare un like e un commento nel caso il post ti sia stato utile!
Se non l’hai ancora fatto, dai un’occhiata anche agli altri approfondimenti riguardanti il nostro viaggio in Polonia:
LEGGI ANCHE: Cosa vedere e cosa fare a Cracovia, fra la sua Città Vecchia e incantevoli gite fuori porta

Vuoi partire per la Polonia ma non sai da che parte iniziare? Allora lascia che ti presenti la mia mappa digitale della Polonia, al cui interno troverai i luoghi migliori a Varsavia e Cracovia. Grazie a questa mappa potrai avere una base su cui costruire il tuo intero viaggio.
Si tratta di una mappa privata su Google Maps su cui troverai:
cosa fare e cosa vedere, inclusi musei, castelli, punti panoramici e tantissimi punti d’interesse imperdibili;
attrazioni e attività personalizzate in base alla mia esperienza;
dove pernottare;
dove mangiare (ristoranti, cafè, e tanto altro).
Per ricevere la mappa GRATUITAMENTE puoi scegliere una di queste due modalità:
☞ seguimi su Instagram e richiedi la mappa direttamente tramite DM
☞ iscriviti alla mailing list e richiedi la mappa qui sotto nei commenti o inviandomi una mail a: lethergo.it@gmail.com
Miłej podróży - buon viaggio in polacco
situs slot gacor 4d terpercaya